L’industria tessile in Asia e in Bangladesh, un viaggio tra sviluppo economico e sfide ambientali di un settore in crescita

Con quasi 40 impianti chiavi in mano realizzati per l’industria tessile, Hydrotech Engineering contribuisce ogni anno a recuperare oltre 40.000.000 m3 di acqua

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Quando si affronta il tema dell’industria tessile, emerge chiaramente l’Asia come protagonista principale del settore. Questa posizione di rilievo è dovuta al fatto che la regione rappresenta il fulcro della produzione tessile globale, con conseguenti impatti ambientali derivanti dalla liberazione di acque inquinate nell’ambiente che si ripercuotono sia sull’ecosistema circostante che sulla salute delle persone.

Nel presente articolo, esploreremo le soluzioni adottate per mitigare l’impatto ambientale di questo settore in costante crescita e analizzeremo le prospettive del mercato. Inizieremo con un breve aggiornamento sul mercato tessile asiatico per poi approfondire la situazione del Bangladesh, il secondo maggiore esportatore di abbigliamento a livello mondiale dopo la Cina.

Sebbene l’industria tessile contribuisca allo sviluppo economico di diversi paesi asiatici, è importante sottolineare che le sue attività incidono negativamente sull’ambiente. Approfondiremo ulteriormente questo aspetto, dando particolare rilevanza alla tecnologia ZLD (Zero Liquid Discharge), indispensabile per il recupero del 100% dell’acqua di scarico già attiva in quasi 40 impianti progettati e realizzati da Hydrotech Engineering che ogni giorno recuperano più di 114.000 m3 di acqua invece di rilasciarla nell’ambiente.

Il mercato tessile in Asia

Con un valore stimato di 391,20 miliardi di dollari nel 2024 e una prevista crescita fino a 443,72 miliardi di dollari entro il 2029, il mercato tessile asiatico è al centro di una trasformazione trainata dalla crescente richiesta di abbigliamento e prodotti per la casa. Tuttavia, questa crescita vertiginosa porta con sé sfide ambientali, mettendo l’industria tessile al centro del dibattito sulla sostenibilità. Il primo paese a guidare il mercato è la Cina che influenza la catena di approvvigionamento globale con oltre il 40% delle esportazioni di tessuti e abbigliamento.

Il mercato tessile in Bangladesh, il secondo esportatore di abbigliamento al mondo

Dopo la Cina, il Bangladesh si posiziona come secondo attore chiave, con un valore di esportazione di circa 38,73 miliardi di dollari. Il settore manifatturiero tessile del Bangladesh è in crescita, stimato a 19,04 miliardi di dollari nel 2024, proiettato a raggiungere i 25,25 miliardi di dollari entro il 2029. L’export tessile del paese include una vasta gamma di prodotti per la casa, con una notevole crescita nelle esportazioni di tessuti ogni anno.

L’esportazione di abbigliamento è il principale motore di crescita

Con oltre 4.500 fabbriche, principalmente nelle vicinanze di Dhaka, l’abbigliamento rappresenta circa l’80% delle entrate annuali da esportazione del paese e il 61% è indirizzato all’Europa. Nel 2021, le esportazioni di abbigliamento confezionato hanno raggiunto i 31,46 miliardi di dollari USA. L’industria dell’abbigliamento è cruciale per l’economia e lo sviluppo del Bangladesh, il quale riesce a trarre non pochi benefici soprattutto grazie all’esportazione.

Il settore tessile contribuisce oltre il 13% al PIL, con un investimento di circa 15 miliardi di dollari e con il 75% dell’occupazione manifatturiera concentrata nell’abbigliamento e nel tessile. Cosa sta guidando questo fenomeno?

Incremento nella domanda di fibre naturali

Il mercato tessile in Bangladesh registra un aumento nella domanda di fibre naturali come cotone, seta, lana e juta. Nel 2022, il consumo di cotone grezzo è aumentato, indicando un possibile trend di crescita delle fibre naturali. Nonostante l’impatto negativo del COVID-19 sull’industria tessile, le esportazioni di abbigliamento confezionato del Bangladesh hanno registrato un incremento del 12,55% nel 2020-21. Un dato in linea con le previsioni di crescita del mercato già evidenziate sopra.

L’industria del tessile è un gigante assetato

L’industria tessile rappresenta una delle maggiori consumatrici d’acqua e fonti di inquinamento idrico su scala globale. Si stima che essa impieghi circa 93 miliardi di metri cubi d’acqua all’anno, equivalente al 4% di tutte le estrazioni di acqua dolce mondiali. La produzione di un capo tessile richiede notevoli quantità d’acqua: oltre 2500 litri per una maglietta in cotone, 9750 litri per un lenzuolo e 10850 litri per un paio di jeans.

Quali sono i danni causati dalle acque reflue provenienti dalle industrie tessili?

I processi industriali tessili, come sgrassatura, lavaggio, candeggina, dimensionatura, tintura e finitura, comportano un considerevole utilizzo di acqua dolce. Ciò si traduce nel rilascio di vaste quantità di acque reflue caratterizzate da una composizione chimica diversificata, includendo agenti di finitura inorganici, tensioattivi, composti clorurati, sali, fosfati totali, polimeri e prodotti organici.

In media, l’industria tessile è responsabile fino al 20% dell’inquinamento globale dell’acqua potabile con un rilascio ogni anno di 0,5 milioni di tonnellate di fibre nei mari. Questa problematica ha spinto i governi ad intervenire per affrontare concretamente l’impatto ambientale di questo settore.

Il Bangladesh affronta la sfida ambientale attraverso misure governative

Tra le principali iniziative si possono annoverare:

  • l’Ordinanza sul Controllo dell’Inquinamento dell’Acqua del 1973 che fornisce linee guida per prevenire, controllare e ridurre l’inquinamento idrico, conferendo al governo il potere di monitorare e regolare gli scarichi industriali, inclusa l’imposizione di sanzioni per la mancata conformità;

  • la pratica obbligatoria della Valutazione dell’Impatto Ambientale (EIA) per le industrie e i progetti di sviluppo. Questa valutazione assicura che gli impatti ambientali potenziali, inclusi quelli associati all’inquinamento dell’acqua, siano identificati e mitigati prima dell’attuazione del progetto;

  • la Politica di Scarico Zero Liquidi (ZLD) con l’obiettivo di recuperare l’acqua di scarico invece di rilasciarla nell’ambiente. Questa politica impone alle industrie di trattare e riciclare le acque reflue, eliminando completamente i rilasci diretti nei corpi idrici circostanti.

La tecnologia ZLD (Zero Liquid Discharge) per il riciclo del 100% dell’acqua

Lo scarico zero, consiste in un insieme di tecnologie sviluppate per ridurre al minimo la produzione di acque reflue. Il risultato è spesso un prodotto solido concentrato che può essere utilizzato, venduto o smaltito in modo sicuro e acqua purificata di alta qualità che può essere riutilizzata o scaricata nell’ambiente. 

Attraverso la tecnologia ZLD, le industrie possono beneficiare di:

  • una riduzione della produzione di acque reflue poiché la maggior parte viene recuperata attraverso l’osmosi inversa e utilizzata nei processi industriali;

  • maggiore sostenibilità e rispetto per l’ambiente;

  • un vantaggio economico. I clienti di Hydrotech Engineering beneficiano della migliore tecnologia con i costi di gestione più bassi, circa il 45% in meno rispetto ai concorrenti;

  • un ridotto footprint. È possibile incrementare la produzione anche in spazi ridotti, grazie alla compattezza degli impianti progettati appositamente da Hydrotech Engineering.

La tecnologia ZLD di Hydrotech Engineering ad oggi è la più competitiva sul mercato e particolarmente versatile grazie al processo modulare che si adatta sia a piccoli impianti, che trattano circa 50m3/h, sia a grandi impianti, circa 1000m3/h.

Vediamo alcuni dettagli di un impianto realizzato da Hydrotech Engineering in Bangladesh nel 2020

Azienda: SILVER COMPOSITE TEXTILE MILLS LTD

Tipologie di membrane: Ultrafiltrazione MBR capillare

Produzione: 3600 m3 di acqua trattata ogni giorno

Processo: Reattore biologico a membrane (MBR) a fanghi attivi

Fino ad oggi:

  • Nessuna manutenzione necessaria;

  • Nessun ricambio necessario;

  • Bassi costi di gestione.

Scopri di più qui sulla tecnologia ZLD.

Se desideri fissare un appuntamento con un nostro esperto, scrivi a info@hydrotechengineering.com e verrai ricontattato il prima possibile.

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